Un libro per riflettere sull’uomo e la genealogia
Riportiamo uno stralcio di un interessante articolo comparso su Ticino7 e ripreso da www.laregione.ch, dove è possibile leggerlo integralmente
La divulgatrice scientifica Karin Bojs, nel suo recentissimo volume ‘I miei primi 54’000 anni’. Storia della mia famiglia e del nostro DNA (in italiano edito da Utet), ha svolto i fili della sua storia genetica. Il tutto è partito da una visita al museo Falbygden, in Svezia, dove si è trovata di fronte a <La ragazza dei lamponi>, ricostruzione in silicone di una donna vissuta 9’000 anni fa che le assomigliava molto.
Così ha deciso di iniziare un’indagine genealogica, prima spulciando polverosi atti di nascita e morte dei suoi avi, chiedendoli ai componenti della sua famiglia, per poi passare a una mappatura del DNA. Ha visitato paesi, intervistato ricercatori, letto studi scientifici, è risalita indietro nel tempo, ripercorrendo i rami di un albero genealogico vecchio di millenni. L’idea era quella di raccontare la storia del popolo europeo attraverso la sua famiglia, i suoi antenati.
<Grazie alle nuove tecnologie relative all’investigazione del DNA, alle recenti ricerche, oggi siamo veramente in grado di delineare un quadro nuovo e più accurato della discendenza europea> spiega la ricercatrice. L’Europa è stata interessata da tre grandi ondate migratorie. All’inizio quella dei cacciatori, che poi si sono mischiati con gli agricoltori provenienti dal Medio Oriente. Infine, 5000 anni fa, un nuovo afflusso migratorio dalle steppe della Russia ha interessato tantissime persone in Europa, il 50% in Scandinavia.
Il messaggio finale di tutta la ricerca è che noi siamo un miscuglio di tantissime e diverse ondate e Ursula è solo una porzione dell’eredità genetica della scienziata.
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