Gli ordini cavallereschi dalle Crociate all’attualità dei giorni nostri
Tutti gli ordini cavallereschi traggono origine dagli ordini religiosi cavallereschi, chiamati anche ordini religioso-militari o ordini militari, che furono degli ordini religiosi nati all’epoca delle Crociate quando agli aderenti era richiesto il voto di combattimento accanto a quelli – caratteristici della tradizione monastica – di castità, obbedienza e povertà personale. Gli ordini religioso-militari affermarono un nuovo significato del termine miles Christi: esso non indicava più solo il “martire della fede”, ma anche il “combattente al servizio della fede”. Nel corso dei secoli gli ordini cavallereschi hanno subito cambiamenti sostanziali, tanto che alcuni sono stati soppressi, oppure lasciati morire, altri addirittura abbandonati; oppure per vivere nei nostri tempi si sono adeguati alla realtà odierna e in molti casi hanno mutato gli originari scopi, o ne hanno fornito una nuova interpretazione; per cui alcuni persino si sono trasformati in ordini solamente religiosi, perdendo l’aspetto militare tipicamente cavalleresco. Degli antichi ordini cavallereschi oggi sopravvive solo il Sovrano Militare Ordine di San Giovanni di Gerusalemme detto di Malta. Dal Rinascimento in avanti, la maggior parte dei monarchi europei riattualizzò gli estinti o antichi ordini cavallereschi, ammodernandoli, o ne creò di nuovi e propri, per ricompensare sia i sudditi civili sia i funzionari militari; alcuni di questi sopravvivono ancora oggi e sono i più alti onori dell’Europa moderna, come l’Ordine del Toson d’Oro, l’Ordine dell’Elefante, l’Ordine della Giarrettiera e l’Ordine del Cardo. In seguito si creò la distinzione tra ordini dinastici, che appartenevano al patrimonio araldico di una dinastia, e ordini statali, che venivano conferiti dal sovrano ma appartenevano allo Stato. Nel XIX secolo si assistette ad un mutamento sostanziale nella ricezione degli ordini cavallereschi, che, prima riservati unicamente ai membri dei ceti dominanti, si aprirono al grande pubblico tanto che nel 1802 Napoleone Bonaparte diede vita alla Legion d’onore, la più importante onorificenza francese aperta a tutte le classi sociali purché gli insigniti avessero dimostrato valore in guerra o almeno 20 anni di onorato servizio, diventando così l’esempio di ordine di merito che venne più imitato dalla grande maggioranza degli Stati per la creazione dei loro nuovi ordini cavallereschi. La Repubblica Italiana come la quasi totalità delle Nazioni ha i propri ordini cavallereschi di merito che vengono concessi con determinate regole, ed oltre ai propri ordini riconosce quelli delle Nazioni con cui mantiene rapporti diplomatici ed in aggiunta – unica nel mondo – in base alla legge 3 marzo 1951, numero 178, autorizza all’uso tutti gli antichi ordini cavallereschi dinastici provenienti dal patrimonio araldico delle dinastie preunitarie che sedettero al Congresso di Vienna. Oggi però non tutte le Nazioni come ad esempio gli USA, premiano i loro cittadini o le persone meritevoli con gli ordini cavallereschi, ma hanno preferito sostituirli con sistemi premiali che ricordano alcune volte, ispirandosi nel nome, le antiche istituzioni cavalleresche.
Per il prestigio da sempre connesso agli ordini cavallereschi, il cui fascino persiste ancora oggi nell’immaginario collettivo, incantando un folto pubblico che li collega ad un passato che ormai non è più quello, si sono ripetutamente verificati nel corso della storia fenomeni di imitazione, compiuti ad opera di persone che volevano trarre da essi un qualche beneficio morale od economico, fenomeno che è cresciuto a vista d’occhio proprio grazie ad internet che presenta ogni giorno nuove pseudo-istituzioni cavalleresche…
Per approfondire questo affascinante percorso, l’Ordine costantiniano di San Giorgio in collaborazione con l’Associazione cavalieri ordini dinastici della reale e ducale Casa di Borbone Parma propone una conferenza con Pier Felice degli Uberti, che vanta una vasta esperienza nel campo, ed inoltre presiede e fa parte di numerose commissioni su questo tema (ne citiamo solo alcune: presidente dell’International Commission for Orders of Chivalry – ICOC; della Confédération Internationale de Généalogie et d’Héraldique – CIGH e della sua Commission for Prizes and Medals; della Federazione delle Associazioni Italiane di Genealogia e Storia di Famiglia, Araldica e Scienze Documentarie; dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano – IAGI Segretario Generale di: Famiglie Storiche d’Italia (FSI); Segretario Generale di Historical Families of Europe (HFE)); inoltre è fondatore e direttore di due riviste del settore e consulente per la genealogia e storia di famiglia di RAI Community (“Other Italy” una trasmissione dedicata a tutti gli italiani che vivono all’estero).
L’appuntamento è per venerdì 19 ore 18.00, a Parma, presso la Basilica di Santa Maria della Steccata, Sacrestia nobile; la conferenza è aperta al pubblico.
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