Lo stemma del nuovo vescovo di Padova
Nominato da papa Francesco vescovo di Padova lo scorso 18 luglio, domenica 18 ottobre monsignor Claudio Cipolla ha fatto il suo ingresso in diocesi, accompagnato dall’insegna araldica appositamente ideata, che come purtroppo capita sempre più raramente nell’araldica ecclesiastica, si presenta semplice ed armonioso.
Lo stemma è costituito da un partito, nel 1° di rosso alla brocca sgocciolante, in banda, d’argento, nel 2° d’argento, seminato di gocce di rosso; il motto scelto invece recita: “Confide surge vocat te”.
Dalla pagina di presentazione dedicata al nuovo blasone dal sito della Diocesi di Padova apprendiamo che: “Le parole scelte da Mons. Claudio per il suo motto episcopale si rifanno al Vangelo di Marco laddove l’Evangelista narra dell’incontro tra Gesù e il figlio di Timèo, Bartimèo, cieco, che sedeva lungo la strada a mendicare; al passaggio di Gesù costui grida a gran voce affinchè il Maestro gli ridoni la vista e quando Gesù chiede che gli sia portato davanti, quanti gli stanno appresso lo esortano ad alzarsi: ”Coraggio, alzati, ti chiama!”
Interpretazione
Lo scudo è diviso in due campiture, la prima di colore rosso e la seconda d’argento.
Il rosso è il colore della carità, dell’amore e del sangue: l’amore intenso e assoluto del Padre che invia il Figlio a versare il proprio sangue per noi tutti privilegiando i più bisognosi, i cosiddetti ultimi, i poveri e gli emarginati dalle realtà opulente che poco si curano di chi sta ai margini della società.
L’argento in araldica è il simbolo della trasparenza, quindi della Verità e della Giustizia, doti indispensabili a sostegno dello zelo pastorale del Vescovo.
La brocca che appare nella prima campitura è un chiaro riferimento a San Prosdocimo, primo vescovo e Patrono della Diocesi di Padova; infatti, Prosdocimo è considerato il primo evangelizzatore dell’area veneta e, nell’iconografia classica, viene spesso rappresentato con le insegne vescovili e con una brocca nella destra a sottolineare la sua infaticabile attività di battezzatore dei primi cristiani di questa parte d’Italia.
La seconda parte dello scudo è caratterizzata da un “seminato” (termine araldico per indicare un settore dello scudo ricoperto da una ripetizione casuale della stessa figura) di gocce rosse per ricordare la Diocesi di Mantova, la diocesi di provenienza di Mons. Claudio. Infatti, la tradizione vuole che i Sacri Vasi, insigni reliquiari custoditi nella Chiesa di Sant’Andrea a Mantova, conservino al proprio interno frammenti di terra intrisi del sangue di NSGC che Longino, il soldato che dai piedi della croce sferrò il colpo di lancia nel costato di Cristo, raccolse e portò con sé a Mantova dove, si dice, morì nel 37 d.C.; le gocce rosse identificano, quindi, questa importante reliquia che viene portata in processione solenne dal vescovo di Mantova il Venerdì Santo”.
Per visitare il sito della Diocesi di Padova
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