Presentato il nuovo stemma dell’Esercito Italiano
Nella Biblioteca Militare Centrale a Roma, giovedì 24 settembre 2014, alla presenza della Senatrice Roberta Pinotti, Ministro della Difesa e del Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, è stato presentato il nuovo stemma dell’Esercito Italiano. Il Dott. Francesco Galetta, Funzionario della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Servizio Onorificenze e Araldica – ha iniziato facendo una premessa storica. Successivamente, il Gen. Graziano ha esposto le motivazioni che hanno portato alla definizione del nuovo stemma, concludendo il Ministro Pinotti, con parole di elogio sulla sua bellezza ed il significato di appartenenza al Corpo. Fra il pubblico, era presente il Dott. Michele D’Andrea, ideatore dello stemma dei Carabinieri; osservando il tratto, la composizione, lo stile del nuovo stemma, forse anche qui c’è lo zampino del Dott. D’Andrea?
Dal nuovo stemma sono state eliminate le sciabole, ritenute simboli della conflittualità risorgimentale, presenti nel precedente blasone del 1991, e posizionando al centro un’armatura – lorica – con lo scopo di rappresentare la centralità dell’uomo.
La blasonatura ufficiale del nuovo emblema è la seguente: “di rosso, alla lorica d’oro, cimata dall’asta di legno al naturale, sostenente l’elmo, posto di fronte, d’oro, piumato d’argento; essa lorica attraversante due cannoni, decussati, di bronzo al naturale; lorica e cannoni attraversanti: due fucili, decussati, d’argento, con le baionette dello stesso e le casse di nero, le baionette adiacenti l’elmo; due lance, decussate, di nero, banderuolate di azzurro, con le punte di argento e i puntali dello stesso, poste esternamente ai fucili; due asce d’argento, con le lame all’ingiù, manicate di nero, uscenti in banda e in sbarra abbassate dall’incrociatura dei cannoni; due saette d’argento, uscenti in sbarra e banda abbassate dall’incrociatura dei cannoni; due saette d’argento, uscenti in sbarra e banda abbassate dall’incrociatura dei cannoni, sotto le scuri”.
“Lo scudo è sormontato dalla corona turrita degli Enti Militari, d’oro, murata di nero, formata dal cerchio, rosso all’interno, con due cordonate a muro sui margini e sostenente cinque torri visibili, riunite da quattro cortine di muro visibili, le torri di foggia quadrangolare, merlate di dodici alla guelfa, quattro merli per lato, chiuse e finestrate di uno di nero, le cortine di muro finestrate ognuna di uno e merlate di tre”.
“Sotto lo scudo su lista bifida e svolazzante d’oro, il motto in lettere maiuscole di nero: SALVS REI PVBLICAE SVPREMA LEX ESTO. Essa lista caricata tra le parole REI PVBLICAE e SVPREMA dalla granata di nero, infiammata di rosso”.
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