Letti per voi: Manuale di araldica ecclesiastica
L’11 febbario scorso abbiamo già avuto modo di presentare brevemente il lavoro di Andrea Cordero Lanza di Montezemolo e Antonio Pompili, che ora abbiamo anche potuto consultare e di cui riportiamo una recensione più ampia già anticipata sull’ultimo numero del Gazzettino Araldico.
Gli autori
Andrea Cordero Lanza di Montezemolo nato a Torino nel 1925, si è laureato in architettura prima di essere consacrato sacerdote nel 1954 e ricoprire numerosi incarichi diplomatici per la Santa Sede all’estero, fra cui anche Delegato apostolico in Gerusalemme e Palestina, per poi essere elevato al cardinalato nel 2006. Studioso di araldica, ha curato l’ideazione e la realizzazione di numerosi stemmi ecclesiastici, fra i quali quello di Sua Santità Benedetto XVI.
Antonio Pompili nato a Roma, nell’Urbe è parroco di San Martino I Papa. Dedicatosi ormai da parecchi anni anche agli studi araldici, è socio dell’Istituto Araldico Genealogico Italiano, ente con il quale collabora a numerose iniziative, fra le quali la gestione della “Rubrica di Araldica Ecclesiastica” sul bimestrale “Nobiltà”.
Contenuto
Il volume si propone come una guida elementare alla comprensione ed all’uso del linguaggio araldico, nella prospettiva specifica dell’araldica ecclesiastica nella chiesa cattolica.
Struttura
L’opera è aperta dalla prefazione di Pier Felice degli Uberti, che presenta gli autori sotto il profilo araldico ed inquadra il lavoro nel contesto delle pubblicazioni specificatamente dedicate all’araldica ecclesiastica.
Il lavoro dei due autori è invece distribuito in nove capitoli: il primo è costituito dall’introduzione in cui si espongono le finalità dell’opera, e cioè quelle di voler essere un ausilio a chi si accosti all’araldica, sia come semplice osservatore, sia come utilizzatore. Il secondo capitolo illustra come l’araldica sia un vero e proprio linguaggio, che fa uso di una propria sintassi, e di come sia dunque importante applicarla correttamente se si vuole comunicare in maniera comprensibile. Il terzo capitolo è dedicato a “L’araldica nella chiesa”; articolato in tre sezioni (il blasone, la storia, le norme) il capitolo inquadra le specificità dell’araldica ecclesiastica per quanto riguarda l’aspetto figurativo (il blasone), l’aspetto storico e l’aspetto normativo. Con il quarto capitolo (“Grammatica”) si entra nel vivo della materia, andando ad analizzare le diverse parti che compongono l’arme araldica e le figure che compongono lo stemma: lo scudo e la sua composizione, i mobili nello scudo, le insegne esterne, i capi di religione e le partizioni con armi di ordini monastici, elementi di ordini cavallereschi, stemmi di ecclesiastici di riti orientali, stemmi di enti ecclesiastici. Il quinto capitolo (titolato “sintassi”) raccoglie una serie di indicazioni e di consigli per chi si appresti a comporre uno stemma araldico. La parte espositiva si conclude con il sesto capitolo, il “dizionario”, in cui si introduce il tema della terminologia araldica (rimandando però al successivo glossario) e quindi dell’arte del blasonare, per concludersi con una serie di esempi di blasonature con cui il lettore può esercitarsi e meglio comprendere la teoria sin qui esposta. Il settimo capitolo quindi propone quattro appendici: “lo stemma del Papa Benedetto XVI”, “lo stemma del Papa emerito (ipotesi di studio)”, “lo stemma di Papa Francesco” e “esempi vari”, in cui si approfondiscono l’analisi, la comprensione e la critica di diversi emblemi araldici. Si arriva così all’ottavo capitolo, che propone un corposo glossario araldico curato da don Antonio Pompili. A chiudere l’opera, il nono capitolo, che propone una ricca bibliografia araldica, con uno specifico focus sull’araldica ecclesiastica.
Caratteristiche
Il volume si presenta con una pregevole veste editoriale e una curata impostazione grafica.
Il testo è semplice, scorrevole, corredato da tabelle, box esplicativi ed immagini pertinenti oltre che di ottima qualità, che ne rendono gradevole la lettura ma anche la semplice consultazione.
Molto interessanti, anche sotto il profilo storico, alcuni commenti ed alcune precisazioni di Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, soprattutto relativamente alla genesi dello stemma di S.S. Benedetto XVI. Meritoria l’idea di inserire una serie di blasonature esemplificative, che aiutano il lettore a verificare “sul campo” quanto appreso in precedenza. Davvero ricco poi il glossario, che è ben più consistente di quanto ci si attenderebbe da una pubblicazione destinata ai neofiti, anche se con qualche innovazione forse un po’ troppo legata ad esperienze personali. Apprezzabile anche la bibliografia, che sebbene nella parte generale presenti dei testi spesso stroncati dalla critica, nella parte specificatamente dedicata ai trattati ed ai manuali di araldica ecclesiastica, offre un raro caso di bibliografia specifica per questa materia, mentre sarebbe potuta essere più aggiornata la sezione dedicata alla bibliografia degli stemmari ecclesiastici.
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