Insigniti OMRI ad Avellino, Belluno e Lodi

Sulle note dell’Inno di Mameli, eseguito da due giovani violinisti del conservatorio ‘Domenico Cimarosa’, si è tenuta il 14 dicembre nella prefettura di Avellino la cerimonia della consegna di una onorificenza di Grande Ufficiale, una di Commendatore, una di Ufficiale e venti di Cavaliere, riconoscimenti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana che il Presidente della Repubblica ha conferito a cittadini della provincia che si sono particolarmente distinti per particolari meriti in campo lavorativo e sociale.

Il prefetto Umberto Guidato ha richiamato i valori fondamentali della Costituzione quali il lavoro, la solidarietà, la partecipazione democratica, indispensabili per la coesione sociale, sottolineando il significato delle onorificenze che, in un così difficile momento di crisi economica, vale a sensibilizzare i cittadini sull’importanza del contributo di ciascuno alla realizzazione del bene comune e del progresso materiale e spirituale del Paese.

Foto Ministero dell’Interno: Un momento della cerimonia di Avellino

Sono state invece dieci le onoreficenze Omri consegnate sempre il 14 dicembre nella prefettura di Belluno a altrettanti cittadini, per speciali benemerenze verso la nazione.

La cerimonia, alla quale hanno preso parte le massime autorità civili, militari e religiose della provincia e alcuni parlamentari eletti nel bellunese, è stata occasione anche per il tradizionale scambio di auguri in vista delle prossime festività natalizie.

Il prefetto Giacomo Barbato, nel suo intervento di saluto, ha evidenziato la «gravosa situazione che attualmente vive, unitamente alle loro famiglie, un numero ormai consistente di lavoratori di importanti industrie della provincia».

Per uscire dalla crisi, il prefetto ha sottolineato come «occorra reagire con intelligenza, duttilità e senso di responsabilità» in modo che «la crisi vada affrontata come grande prova per aprire nuove prospettive di sviluppo, perché c’é bisogno di un nuovo slancio, che richiede non solo convinzione e partecipazione, ma anche recupero di valori condivisi».

Il prefetto Barbato ha richiamato tutti gli attori dell’agire sociale, istituzionali e non, a fare bene ciò che essi sono chiamati a fare nel mondo ove operano, «sia esso il mondo della politica, piuttosto che quello dell’amministrazione, della società civile o della finanza», anche in considerazione del fatto che «il perseguimento del proprio interesse individuale non può prescindere da un rinnovato senso di comunità».

Anche nella prefettura di Lodi, sono state consegnate ad otto cittadini lodigiani, le onorificenze dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, conferite dal Presidente della Repubblica il 2 giugno scorso.

Nella circostanza, il prefetto Pasquale Gioffré ha espresso il suo apprezzamento a tutti coloro che si sono distinti per impegno e qualità professionali nei propri ambiti lavorativi o per aver operato per fini sociali, meritando il prestigioso riconoscimento. Ha, infine, ricordato che gli insigniti sono la testimonianza di un Paese laborioso e dinamico, capace di rinnovarsi e sempre pronto a guardare al futuro con maggiore fiducia ed ottimismo.

Leggi anche: Onoreficenze OMRI ad Asti, Cremona e Verona

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Foto ministero dell’Interno: Un momento della cerimonia di Lodi

16 Dicembre 2013
Comunicato Stampa

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