La tua storia la nostra storia

Il 22 novembre u.s. è stato presentato in Palazzo Vecchio a Firenze il progetto ““La tua storia la nostra storia”, il cui scopo è quello di riscoprire la dimensione umana e sociale della storia.

Il progetto è molto semplice: basta collocare storicamente ed accompagnare foto familiari, di battesimi, matrimoni, vacanze, feste, passeggiate, semplici momenti di vita quotidiana dei nostri cari per renderle più vive, quasi ” parlanti”

L’iniziativa (sono già state raccolte 2000 foto in pochi mesi) è stata presentata stamani in Palazzo Vecchio dal presidente della commissione Cultura Leonardo Bieber insieme al responsabile dell’Archivio storico Luca Brogioni ed alcuni volontari che si stanno impegnando nella raccolta dei materiali “Questo progetto – ha commentato il presidente Bieber- ha un grande valore culturale e sociale per la nostra città. Non ha solo lo scopo di arricchire e consolidare il patrimonio istituzionale dell’archivio storico, per sua natura un po’ ‘freddo e asettico’, ma soprattutto quello di ricostruire il clima, le emozioni, le sensazioni che solo le immagini private del passato possono ridare, perché davvero la storia personale di ognuno di noi è al tempo stesso la storia di una comunità in continuo cambiamento.

Oggi – prosegue Bieber- le testimonianze del passato che molti di noi hanno custodite nelle scatole da scarpe polverose in casa rischiano di sfuggire ai molti e non essere più offerte alle nuove generazioni. Grazie a questo progetto si dà invece un contributo importante alla ricostruzione e al mantenimento delle storia minore e alla creazione della memoria locale intesa nel senso più ampio di memoria collettiva di tutti i suoi cittadini per la formazione di una nuova società sempre più aperta. Conservare il passato per custodire la nostra identità, ma con l’intento finale di creare un futuro più consapevole”
Bieber ha poi spiegato che il materiale raccolto verrà principalmente impiegato per la realizzazione di tre mostre in vista di tre importanti ricorrenze che ci saranno nei prossimi anni: 2014, I Ponti di Firenze sull’anniversario della Liberazione della città nel 1944 e la successiva ricostruzione; 2015, Firenze Capitale; 2016, L’alluvione del 1966(a 50 anni dall’Alluvione)
“L’Archivio storico – ha aggiunto Luca Brogioni- conserva tutti gli atti dellaComunità istituita con le riforme illuministe da Pietro Leopoldo di Lorena nel 1781 che divise il governo dello Stato Toscano dal governo delle Città. Seguirono l’amministrazione della Mairie al tempo di Elisa Bonaparte e del Dipartimento dell’Arno dell’Impero Napoleonico, di nuovo la Comunità con il ritorno dei Lorena e infine il Comune che ci accompagna fino ad oggi, figlio del riassetto amministrativo seguito all’Unità nazionale. I 14 chilometri di documenti prodotti nel corso della vita associativa dei cittadini di Firenze, organizzati nelle serie prodotte dagli antichi uffici, ci narrano- ha proseguito Brogioni- di tanti aspetti: dai lavori pubblici, all’igiene, dalle licenze edilizie ai permessi per il commercio, dall’assistenza all’organizzazione delle feste, delle grandi ferite inferte dalla guerre, del terrorismo degli uomini e dalla natura e della volontà tenace di ricostruzione, fino alla vita (la nascita, la morte) di ogni suo singolo abitante”.
Le foto familiari scattate nelle più diverse occasioni come matrimoni, battesimi, feste, vacanze, attività lavorative, riportano nel presente le storie di ognuno e dei propri cari. I racconti inevitabilmente diventano la cronaca puntuale di tutto ciò che la foto rappresenta e di quanto, seppur non fissato nell’immagine, ne costituiva il contorno. Il concetto di cittadinanza e di appartenenza alla città si è molto modificato nel tempo. In particolare Firenze ha visto ampliarsi a dismisura le sue dimensioni e il numero dei suoi cittadini dall’Unità italiana ad oggi, con le grandi trasformazioni urbane e gli ampli flussi di abitanti in entrata e uscita.
Verrà raccolto materiale documentario relativo alla storia “minore” dalla fine dell’Ottocento ad oggi, mettendo insieme fonti primarie e fonti secondarie, racconti dei protagonisti, materiale fotografico e video. Chi desidera portare il proprio materiale (l’originale verrà digitalizzato e poi riconsegnato al proprietario che dovrà firmare una liberatoria per consentire all’amministrazione l’utilizzo nel tempo), lo potrà consegnare presso la sede dell’Archivio storico, via dell’Oriuolo 33 (primo piano) il martedì pomeriggio e il giovedì mattina su appuntamento (tel. 055.2616527).

Leggi anche: Archivi di famiglie e di persone

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Un volume di fine '600 della biblioteca del Centro Studi Araldici

Un volume di fine ‘600 della biblioteca del Centro Studi Araldici

24 Novembre 2013
Silvia Boldrini

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