Il Diritto Nobiliare
Il Centro Studi Araldici, proseguendo la felice esperienza avviata con il lavoro della dottoressa Laura Cirri “Araldica fiorentina ai tempi di Cosimo III de’ Medici”, anche quest’anno dà alle stampe l’elaborato premiato con il premio di laurea “in memoria di Paolo Giovanni Maria Coppola”: “Il diritto nobiliare – cenni storici, legislazione della penisola italiana e aspetti attuali” di Carlotta Monti Guarnieri.
Un risultato non da poco se si considera la marginalizzazione cui è sottoposta la disciplina araldica in Italia sia dal mondo culturale in generale, che dal mondo accademico in particolare. La conseguenza pratica è che lo studio e la ricerca in ambito araldico stanno vivendo un periodo di aridità senza precedenti, e che le tesi universitarie nel campo sono sempre più rare. Proprio per cercare di contrastare questo fenomeno il Centro Studi Araldici ha istituito il premio di laurea in oggetto, con la speranza così di contribuire a stimolare un interesse ed un lavoro di approfondimento di cui c’è assoluto bisogno.
Ma gli eventuali benefici dello sforzo che il nostro ente promuove, si potranno iniziare a rilevare solo fra qualche anno, nel frattempo è necessario confrontarsi con la situazione attuale, in cui le tesi di laurea di rilevanza araldica sono vere rarità. Per questo il riuscire ad attribuire l’encomio anche quest’anno, è da considerarsi un vero successo; successo che si vuole ulteriormente accentuare, dando alle stampe l’elaborato premiato. Un elaborato che si accosta all’araldica solo in maniera accessoria, eppure in una chiave di estremo interesse, ovvero analizzando il profilo attuale della funzione giuridica dell’araldica e dell’araldica familiare in particolare, come evidenziato dalla motivazione che ha accompagnato l’assegnazione del premio: “con la tesi di laurea “Il diritto nobiliare: cenni storici, legislazione della penisola italiana e aspetti attuali”, l’autrice presenta uno studio antologico organico del diritto nobiliare in Italia. Le dinamiche formative ed evolutive dei ceti nobiliari vengono ben esposte nella prima parte, caratterizzata dal taglio istituzionale e storico, che spazia dal diritto nobiliare a quello cavalleresco. Nella seconda parte vengono invece esaminate alcune forme che tale diritto ha assunto nelle diverse realtà statuali in cui era divisa la penisola italica e le loro successive evoluzioni. Più sintetica la parte finale in cui per altro trova maggiore spazio la componente più propriamente araldica, nella quale viene adeguatamente affrontato l’aspetto giuridico dell’araldica familiare oggi in Italia. Buona la bibliografia, mentre molto curato è l’esame delle origini delle fonti giuridiche, costituzionali, legislative e giurisprudenziali, attraverso numerose note di testo, con particolare riguardo ai mutamenti politico-istituzionali e sociali”.
Dal Gazzettino Araldico n° 15 a firma di Raffaele Coppola
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