Le immagini del convegno araldico di Como
Sabato 22 giugno nella splendida sede del Museo Archeologico di Como, il Centro Studi Araldici con l’Amministrazione Comunale di Como, in collaborazione con la Società Italiana di Studi Araldici e Vivant, con il patrocinio di Regione Lombardia e Provincia di Como e con la partecipazione dell’Associazione Bandiere Storiche Onlus e dell’Associazione culturale Gemino, ha promosso il convegno “Lo Stemmario Carpani”.
L’iniziativa ha voluto così contribuire alla scoperta da parte di un pubblico più vasto, di una delle più preziose fonti araldiche lombarde e italiane: il manoscritto quattrocentesco noto come “Stemmario Carpani”, custodito presso la Biblioteca dei Musei Civici di Como; lo spunto è stato offerto dalla presentazione del volume “Stemmario Carpani”, che raccoglie la tesi della dr Eugenia Gadaleta per i caratteri del Centro Studi Araldici. Proprio la pubblicazione del volume, che si inserisce nell’ambito del “Gran Premio Scudo d’Oro”, ha creato l’occasione per la consegna pubblica dello stesso encomio araldico per l’anno 2012, da parte del Centro Studi Araldici.
Ad aprire il convegno il saluto dell’Assessore alla Cultura della città Lariana, dr Luigi Cavadini, che ha voluto manifestare la propria soddisfazione per l’iniziativa che ha contribuito alla valorizzazione del patrimonio culturale della Città di Como.
Saluti dell’Assessore alla Cultura della Città di Como, dr Luigi Cavadini: “Non sono molte le occasioni per affrontare i temi dell’araldica, questo può essere uno dei momenti importanti”
I lavori quindi sono stati aperti dall’intervento del prof. Luigi Borgia, decano degli araldisti italiani, che ha tenuto una lezione magistrale di introduzione all’araldica, cercando di confutare alcuni luoghi comuni che circondano la materia (come la ricerca di significati allegorici nelle pezze araldiche), evidenziandone la sua funzione storico-giuridica.
Intervento del prof. Luigi Borgia: “Introduzione all’araldica” – “Che cos’è questa araldica della quale moltissimi parlano senza avere la più pallida idea di che cosa in effetti essa sia ?”
I lavori della mattina sono quindi stati chiusi dall’intervento del prof. Angelo Scordo, dedicato alla storia ed all’evoluzione degli stemmari. Il noto studioso di araldica ha presentato al pubblico i più antichi repertori araldici di cui ci sia giunta traccia, illustrando poi alcuni fra i più apprezzati stemmari conservati in Europa, per concludere infine con esempi e considerazioni sullo stato dell’arte di questo particolare genere di compilazioni.
Intervento del prof. Angelo Scordo: “Stemmari – storia ed evoluzione” – “Non abbiamo uno stemmario d’Italia, ma potrebbe essere scritto oggi con i potenti mezzi che ci dà l’informatica”
La ripresa pomeridiana dei lavori è stata aperta dall’intervento di un altro araldista molto noto, Maurizio Carlo Alberto Gorra, che ha offerto una lettura trasversale dei contenuti dello Stemmario Carpani, individuando numerosi richiami, rimandi o riferimenti ad altre fonti araldiche, che hanno gettato nuova luce sulla lettura dei diversi emblemi esaminati.
A causa di problemi tecnici verificatisi durante le riprese è possibile mostrare solo una parte dell’intervento di Maurizio Carlo Alberto Gorra: “Note araldiche sui contenuti dello Stemmario Carpani” – “La ricerca araldica è anche ricerca di fili che collegano luoghi e momenti diversi”
A seguire il contributo della bibliotecaria dei Musei Civici di Como, dr Rachele Viscido, che ha brevemente riassunto le vicende storiche del manoscritto, illustrandone la sua originaria vocazione diocesana e ponendolo in parallelo ad un altro fondamentale stemmario lombardo, lo Stemmario Trivulziano, conservato a Milano.
Contributo della dr Rachele Viscido: “Storia dello Stemmario Carpani” – “Dal Codice Carpani e dal Codice 1390 della Biblioteca Trivulziana di Milano derivano lo Stemmario Archinto e lo Stemmario Cremosano”
A chiudere gli interventi del convegno è stata la dr Eugenia Gadaleta che ha presentato la sua tesi di laurea dedicata allo Stemmario Carpani e che ora, grazie all’iniziativa del Centro Studi Araldici ed al contributo di Società Italiana di Studi Araldici e Vivant, è data alle stampe. La dr Gadaleta ha quindi illustrato l’origine di questa sua tesi universitaria, ponendo in evidenza alcune caratteristiche del suo lavoro, mentre il rettore del Centro Studi Araldici, alla presenza dei rappresentanti di S.I.S.A. e Vivant, ha illustrato le scelte editoriali adottate nella realizzazione del volume.
Presentazione del volume “Stemmario Carpani” da parte della curatrice Eugenia Gadaleta, e di Raffaele Coppola, rettore del Centro Studi Araldici, ente editore dell’opera – “Questo lavoro è nato dagli studi di una laureanda ventiduenne che si è appassionata ad una lezione di araldica del suo professore di storia”
Il convegno di Como, con la presentazione del libro curato dalla dr Gadaleta a seguito della sua partecipazione al premio di laurea “in memoria di Paolo Giovanni Maria Coppola”, è stato inoltre il contesto ideale in cui collocare il conferimento dell’encomio promosso dal Centro Studi Araldici “Gran Premio Scudo d’Oro” edizione 2012, nel cui ambito si inserisce anche lo stesso premio di laurea.
Sono così stati premiati i siti Internet “Araldica Civica” (per la categoria siti Internet a contenuto araldico) e “Famiglia Coppola” (per la categoria siti Internet familiari con una sezione araldica), l’opera in quattro volumi curata da Fabrizio Antonielli d’Oulx “Araldica del pennino, dello scalpello, del pennello” e la tesi di laurea “Diritto nobiliare” della dr Carlotta Monti Guarnieri.
La consegna del “Gran Premio Scudo d’Oro” e del premio di laurea “in memoria di Paolo Giovanni Maria Coppola”, edizione 2012
“L’iniziativa ha concentrato in se numerosi obiettivi fra loro convergenti – ci ha spiegato Raffaele Coppola, rettore del Centro Studi Araldici – che vanno dal desiderio di dare un contributo allo studio della disciplina attraverso la stampa per la prima volta a colori di un prezioso stemmario (anche se solo parziale), alla volontà di stimolare gli studi accademici della materia attraverso la premiazione pubblica delle tesi di laurea delle dottoresse Gadaleta e Monti Guarnieri, dal desiderio di valorizzare una preziosa fonte araldica quale lo Stemmario Carpani, alla volontà di creare una nuova occasione di incontro con l’arte del blasone anche per un pubblico estraneo ai consueti circuiti degli studiosi italiani di araldica, dall’oppurtunità di favorire l’incontro tra cultori della materia, alla possibilità di avviare nuove collaborazioni tra realtà diverse che a vario titolo si interessano o si possono interessare alla materia. Un’esperienza che reputiamo nel suo insieme positiva, anche se migliorabile: un buon punto di partenza per eventuali altre proposte”.
Quali possano essere queste “eventuali altre proposte” al momento non è dato sapere, ma il titolo del convegno sembra tradire quelli che possono essere i desiderata degli organizzatori: “Antichi stemmari lombardi”. Una prospettiva che certo farebbe piacere alla maggior parte degli intervenuti che hanno espresso il proprio apprezzamento per la giornata trascorsa in riva al lago di Como, auspicando magari una sede più capiente, visto che i 60 posti disponibili si sono rivelati insufficienti.
“Il nostro ringraziamento – conclude Coppola – va però a tutti gli intervenuti, che in alcuni casi hanno affrontato anche viaggi piuttosto lunghi, ai relatori che si sono resi disponibili con grande entusiasmo, al personale del museo per il loro impegno, alle persone ed agli enti che hanno collaborato a vario titolo, al nostro fotografo Mario Bianchi, al cameramen Giampiero Arcaro, al grafico Bruno Goglione che ha curato l’impaginazione del libro, e a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di questa giornata dedicata all’araldica”.
Tutti i filmati sono visibili anche su ARALDICATV, la web TV del Centro Studi Araldici.
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