Stemmario Carpani
Con il numero di giugno del “Gazzettino Araldico” viene alzato il velo in anteprima sul nuovo atteso libro editato dal Centro Studi Araldici: Stemmario Carpani.
Lo Stemmario Carpani è un prezioso codice miniato d’età rinascimentale conservato presso il Museo di Como, che raccoglie gli stemmi delle famiglie comasche e lombarde dell’epoca.
Il volume sarà presentato ufficialmente sabato 22 giugno in occasione del convegno organizzato dal Centro Studi Araldici in collaborazione con il Comune Città di Como, Società Italiana di Studi Araldici e Vivant: “Antichi stemmari lombardi – Lo Stemmario Carpani”, che si svolgerà presso il Museo Archeologico della città lariana.
Lo Stemmario Carpani era già stato oggetto di una molto apprezzata edizione critica curata da Carlo Maspoli negli anni ’70 del secolo scorso, che però si presenteva in gran parte in bianco e nero e che oggi è praticamente introvabile. La nuova edizione promossa dal Centro Studi Araldici ripropone invece la tesi di laurea del 2006, della dottoressa Eugenia Gadaleta.
L’iniziativa – è bene sottolineare – non ha finalità commerciali, tanto che la tiratura prevista è limitata a sole 40 copie, proposte ad un prezzo facciale di 75,00 euro; un prezzo molto contenuto per questo genere di pubblicazioni, tenuto anche conto delle caratteristiche tecniche del volume che si presenta di grande formato, 360 pagine, carta di qualità, copertina rigida, sovracoperta e interamente a colori.Scopo dell’iniziativa è infatti quello di incentivare gli studi accademici in ambito araldico offrendo ai laureandi una serie di “stimoli” affinchè possano essere allettati dall’approfondire la materia. Da qui l’istituzione del premio di laurea annuale di 1.000 euro, cui si aggiunge la stampa della tesi in una collana editoriale tematica e di pregio appositamente istituita dal Centro Studi Araldici: “L’araldica dello Scudo d’Oro”, i cui volumi sono destinati prevalentamente ad un pubblico selezionato presso cui far conoscere i nuovi laureati che abbiano approfondito gli studi araldici, non certo ai canali tradizionali di vendita, che risulterebbero per altro ingestibili per un ente senza scopo di lucro come il CESA.
Per queste ragioni il noto ente araldico ha promosso la pubblicazione di questa tesi, senza nascondersi, e senza nascondere ai destinatari del volume, i limiti della pubblicazione, enunciati dall’editore nelle prime pagine del libro, e dovuti principalmente al “fatto che esso riproduca solo la prima parte del manoscritto originale e che le blasonature redatte dall’allora laureanda, come pure le immagini da lei riprese dal manoscritto, tal volta risentano della sua inesperienza. Ciò nondimeno il Centro Studi Araldici ha ritenuto utile dare alle stampe questo lavoro, da un lato per premiare comunque l’impegno della giovane autrice, incoraggiandone il cammino appena intrapreso, dall’altro per offrire per la prima volta alla comunità degli studiosi una riproduzione a colori – sebbene parziale – del manoscritto, contribuendo così a far conoscere questa preziosa fonte araldica … Ecco perchè oggi il Centro Studi Araldici, in collaborazione con la Società Italiana di Studi Araldici e Vivant, grazie alla disponibilità dell’ amministrazione comunale della città di Como che ha patrocinato l’iniziativa, si dice orgoglioso di poter pubblicare questo volume ed il lavoro della sua giovane curatrice”.
“Stemmario Carpani” per altro rappresenta già il secondo titolo della collana “L’araldica dello Scudo d’Oro”, che è stata inagurata da “Araldica fiorentina ai tempi di Cosimo III de’ Medici”, volume che propone un’altra tesi di laurea, quella di Laura Cirri, una delle più promettenti “giovani leve” dell’araldica italiana.
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