Statuti e capitoli della militia di S. Giorgio
L’attenta e curata ristampa di questo lavoro breve, ma ricco, permetterà a molti studiosi e cultori di ordini cavallereschi di avvicinarsi alle radici del Sovrano Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio, attraverso la lettura diretta del testo predisposto nel 1573 dal Sansovino (luogotenente generale dell’Ordine) su incarico del Gran Maestro allo scopo di “rivedere, correggere e riformare” gli antichi statuti.
Come unica differenza rispetto all’edizione originale, questa ristampa intercala alle pp. 10 e 12 due illustrazioni (posteriori) inerenti alle apparizioni ricevute da Costantino poco prima della battaglia di Saxa Rubra; le prime nove pagine del volumetto, invece, sono riservate all’agile ma densa introduzione di f. Giovanni Scarabelli, nelle quali il noto studioso delinea una compendiosa ricostruzione storica dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Egli correttamente identifica nei commilitoni di Costantino a Saxa Rubra i precursori ideali (piuttosto che storici) dei cavalieri che diedero vita a questa nobile istituzione, istituita nell’impero romano d’Oriente in pieno medioevo prendendo ispirazione dall’antica milizia protocristiana del tardo impero romano, e ad emulazione degli ordini occidentali già ampiamente attivi nel recupero di Terrasanta.
Lo Scarabelli cita i riconoscimenti pontifici rinascimentali in favore dei Comneno, e i successivi passaggi di titolarità ai Farnese a ai Borbone, senza entrare nel merito dell’odierna coesistenza di due rami dell’Ordine (e anche la presente recensione esula dalle questioni dinastiche connesse al Gran Magistero dell’Ordine, limitandosi alla valutazione tecnica del volumetto). Successivamente, egli si sofferma sulle caratteristiche giuridico-canoniche dell’Ordine, sulla validità odierna del suo impegno sociale, e sulle fonti di riconoscimento corrente da parte di organismi statuali ed ecclesiastici; quindi, nella parte finale (pp. 8-9) spiega i motivi per cui ritiene che l’opera del Sansovino consista non in uno statuto approvato e confermato, bensì solo in una proposta da lui avanzata. Difatti tre anni dopo, nel 1576, Gregorio XIII riconoscerà il carattere propriamente religioso dell’Ordine: da tale pontificia risoluzione, lo Scarabelli (supportato dal parere di un autorevole canonista) deduce che questo testo sia stato ipotizzato in funzione dei soli cavalieri laici, mentre per i cavalieri professi era già in itinere il successivo provvedimento pontificio che avrebbe dato adeguata regolamentazione al loro specifico ruolo.
Francesco Sansovino, Statuti e capitoli della militia aureata, angelica, costantiniana, di S. Giorgio (ristampa anastatica dell’edizione di Venezia, M. Bonelli 1573), pp. 48 ill. b-n (ISBN 978-88-7399-196-0), CLD Libri, s.l. (Pontedera) 2012, € 12,00
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