La tesi premiata con lo Scudo d’Oro diventa un libro
“Araldica fiorentina ai tempi di Cosimo III de’ Medici”, questo il titolo della tesi di laurea di Laura Cirri che si è aggiudicato il premio di laurea “in memoria di Paolo Giovanni Maria Coppola” nel 2010 e che ora è diventata un libro.
Il Centro Studi Araldici infatti, con lo scopo di valorizzare ed incentivare gli studi accademici in ambito araldico, si è trasformato anche in un editore creando un’apposita collana denominata “L’araldica dello Scudo d’Oro”, destinata a raccogliere le tesi premiate.
L’iniziativa è finanziata con i contributi del 5 x 1000 destinati al CESA e potrà dar luogo ad una collana di rilevante valore scientifico, raccogliendo e rendendo accessibili elaborati accademici spesso di notevole interesse che però difficilmente potrebbero ricavarsi un adeguato spazio attraverso gli abituali canali editoriali.
L’opera viene proposta a prezzo di realizzo, non essendo scopo del Centro Studi Araldici esercitare un’attività imprenditoriale, anche se i limitati numeri della tiratura e le caratteristiche di pregio del volume non consentono di proporla ad un prezzo popolare.
Tutte le caratteristiche della pubblicazione e dell’iniziativa saranno illustrate sul prossimo numero del Gazzettino Araldico in uscita domani.
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“Araldica fiorentina al tempo di Cosimo III de’ Medici – Armeria gentilizia di Firenze ovvero Registro delle figure delle Famiglie fiorentine et Armi delle città, terre, ufizi et altro dello Stato fiorentino”, questo il titolo completo dell’opera. Il lavoro della Cirri – una delle più promettenti araldiste di ultima generazione – è di grande interesse per aver riaperto la discussione circa l’attribuzione di uno fra i più celebri manoscritti araldici conservati presso l’Archivio di Stato di Firenze e per aver approfondito dei tratti peculiari dell’araldica fiorentina, una delle esperienze araldiche che presenta alcuni dei maggiori elementi di originalità nell’ambito dell’araldica italiana e dunque mondiale. La presente edizione è inoltre impreziosita dall’introduzione del professor Luigi Borgia, decano degli araldisti italiani, che con la consueta maestria presenta ed arricchisce il contenuto del volume. Un testo certo non divulgativo, ma proprio per questo irrinunciabile per ogni autentico cultore della materia (Raffaele Coppola).
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