Cognomizzazione dei predicati nobiliari: parere del Consiglio di Stato

Con il parere del Consiglio di Stato – Sezione I, del 12 aprile 2012 n. 1783, lo Stato Italiano torna a confrontarsi con la “Cognomizzazione dei predicati nobiliari”.

Nella fattispecie il Ministero dell’Interno ha chiesto il parere del Consiglio di Stato in merito al ricorso di un cittadino italiano che si è visto rifiutare un provvedimento di modifica del proprio cognome tramite aggiunta di altro cognome e di predicati nobiliari.

Il Consiglio di Stato si è espresso a favore del respingimento del ricorso, motivando il parere con una serie di valutazioni di notevole interesse.

Nel merito il Consiglio di Stato separa nettamente il concetto di “modifica del cognome” da quello di “cognomizzazione dei predicati nobiliari”, evidenziando come nel primo caso si potranno seguire le normali procedure amministrative per le quali attualmente il Ministero ha facoltà di modificare discrezionalmente il cognome in presenza di specifiche serie motivazioni; nel secondo caso invece è necessario rivolgersi all’Autorità Giudiziaria Ordinaria.

Proprio quest’ultimo passaggio assume una rilevanza particolare, poichè secondo alcuni osservatori sembra indicare come orientamento del Consiglio di Stato, quello di considerare i predicati nobiliari alla stregua di “soprannomi” atti a meglio identificare una persona o un gruppo familiare. Un assunto che permetterebbe così di ovviare ad un’anticostituzionale analisi in sede giudiziaria dell’effettiva spettanza di detti predicati (costituzionalmente la Repubblica Italiana si disinteressa dei titoli nobiliari); di questi “soprannomi” quindi l’Autorità Giudiziaria dovrebbe limitarsi ad accertare l’esistenza prima del 28 ottobre 1922, non entrando nel merito della loro legittimità.

Il testo integrale del parere del Consiglio di Stato sarà pubblicato sul prossimo numero del Gazzettino Araldico. (RC)

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