Il patrimonio privato di Casa Savoia. Ricostruire una memoria
L’iniziativa ha inteso presentare l’archivio della Amministrazione del Patrimonio privato di Casa Savoia, recentemente acquisito dall’Archivio Centrale dello Stato, grazie alla volontà del proprietario ambasciatore Antonio Benedetto Spada che, dopo averlo salvaguardato da una probabile distruzione, si è fatto carico della sua conservazione ed ora ha voluto affidarlo in custodia a questo Istituto.
Contemporaneamente sono stati illustrati altri complessi documentari analoghi conservati presso gli archivi di Stato di Torino, di Napoli, presso lo stesso Archivio Centrale dello Stato e presso l’Istituto per la storia del Risorgimento di Roma in un percorso che mira alla ricostruzione ideale degli archivi Savoia riguardanti il patrimonio privato della famiglia.
L’ingente documentazione dell’archivio della Amministrazione del Patrimonio privato di Casa Savoia è una fonte preziosa che consente la ricostruzione delle vicende attinenti il patrimonio privato di Casa Savoia dagli ultimi trent’anni dell’Ottocento ai primi decenni del Novecento. Libri mastri, bilanci, rendiconti, inventari dei beni, contratti di acquisto e di vendita, carte relativi a lavori edilizi e agrari, planimetrie, protocolli, rubriche e indirizzari “raccontano” la storia quotidiana del Castello di Racconigi, del Castello di Sarre, del Castello di Pollenzo, della tenuta di Sant’Anna di Valdieri, di Villa Savoia, della abbazia di Hautecombe e della villa della regina Margherita a Bordighera e di diversi altri possedimenti della famiglia reale: dalla gestione delle relative aziende agricole ai rapporti con i coloni, dai lavori di restauro ai lavori stradali e di bonifica, dall’acquisto di piante e attrezzi agli affitti e alle vendite. Gli inventari dei beni mobili, dagli arredi alle suppellettili di cucina, dalle porcellane alle miniature e alle sculture, dalle liste di biancheria, tessuti, merletti agli oggetti preziosi e agli oggetti d’arte consentono la ricostruzione di usanze, ambienti e stili di vita.
Il confronto e l’integrazione tra i diversi fondi archivistici contribuiranno a dimostrare ancora una volta come la ricerca storica debba confrontarsi non solo con una molteplicità di fonti, ma anche con gli eventi storici che talvolta ne hanno causato la dispersione in sedi diverse.
Agostino Attanasio, sovrintendente dell’Archivio Centrale dello Stato, Maurizio Savoja, soprintendente archivistico per la Lombardia, Donato Tamblè, soprintendente archivistico per il Lazio e l’ambasciatore Antonio Benedetto Spada hanno trattato delle complesse azioni di salvaguardia e tutela del nucleo archivistico ora pervenuto all’Archivio Centrale dello Stato.
Il prof. Romano Ugolini, presidente dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, ha svolto un intervento su “I Savoia e l’Unità d’Italia”, relazione storica propedeutica ai contributi di Maria Paola Niccoli (Archivio di Stato di Torino), Carolina Belli (Archivio di Stato di Napoli ), Luisa Montevecchi (Archivio Centrale dello Stato), Marco Pizzo (Istituto per la storia del Risorgimento italiano) relativi alle fonti per la storia del patrimonio privato dei Savoia.
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